[FanFic] - Love in Snow (Round four xD)

May 08, 2011 19:38


Titolo: Love In Snow
Fandom: Kat-tun
Capitolo: 11/11   
Parole: 1200 (conteggio di word della fic fin'ora)
Rating: Pg-15
Pair: JinDa
Desclaimer: i nomi non sono miei, i personaggi si
Warning: Yaoi, Boy's love, Shounen ai, chiamalo come vuoi


Cap9

“Forse sto diventando esausto?

Non piangere per questo ora…

Il sole sorgerà di nuovo.”

Tatsuya si recò agli studi di buon mattino.

Oramai conosceva Kazuya e le sue abitudini.

Ogni mattina arrivava prima degli altri e iniziava da solo a ballare ed a riscaldare la voce.

Entrò nella sala da ballo.

Era lì che volteggiava sudato sulle note di un suo singolo.

Non appena lo vide mise un piede male e scivolò a terra.

“ahi…Ueda…non ti avevo visto entrare” disse rialzandosi in fretta “che ci fai qui?”

“devo parlarti.” Si avvicinò e si mise in ginocchio di fronte a lui.

“Kazuya, io amo Akanishi.” Poi chinò la testa “mi dispiace che abbiate litigato, ma non ho intenzione di mollare”

Silenzio.

“no, aspetta…” iniziò Kame “potresti ripetere?”

Ueda alzò la testa rosso in viso.

“per favore…non farmelo dire di nuovo…è stato già abbastanza difficile”

“mi vorresti dire che tu…e lui…?? E credevi che io fossi geloso per questo?”

Ueda rimase imbambolato.

Kame scoppiò a ridere.

“oddio questa poi…io avevo solo paura che Jin non mi considerasse più il suo migliore amico”

Poi si abbassò e costrinse Ueda ad alsarsi.

“ma te sei il suo migliore amico! Lo sanno tutti!” disse Tatsuya.

Kame sorrise.

“che scemo che sono…CHOTTO!!” Disse poi kame realizzando “state insieme??”

“beh..”iniziò Ueda “non so se possiamo dire così…”

Lo prese per le spalle.

“bisogna festeggiare!” disse.

“no no! Non penso proprio!! Non dirlo a nessuno!!” disse Ueda terrorizzato.

Poi si liberò di lui e prese il telefono tremando.

Dopo due volte che gli cadde di mano riuscì a comporre il numero.

Ma naturalmente nessuno rispose.

Jin in quel momento stava recitando.

“Akanishi! Stop!” urlò il registra “ ma che hai oggi? E svegliati!”

Jin non riusciva a concentrarsi.

Non che avesse qualcos’altro a cui pensare.

La sua testa era terribilmente vuota.

“pausa allora! Misà che è meglio…” borbottò il regista.

Jin si allontanò da set.

“Qualcosa non va?” gli chiese la ragazzina che recitava con lui.

“Tutto apposto” rispose lui di spalle sventolando la mano.

Si chiuse in camerino.

Attaccato allo specchio c’era la loro foto insieme scattata quel giorno alle giostre.

Poi le sue orecchie si riempirono della musica di “Ame no melody”.

Ecco ora sento anche la nostra canzone, pensò.

Poi si gettò sulla poltrona e prese il cellulare.

Stava squillando.

“Tatsuya! Scusa se non ho risp…” incominciò.

“Jin, Jin!!” respirava forte “Kazuya…lui…tutto apposto…Ti voglio bene!!!”

“Aspetta riprendi fiato non ho capito nulla”

Poi Ueda gli raccontò tutto.

“aaah!” urlò Jin “non ci credo! Che baka!!”

“voglio vederti!” strillò Ueda al telefono.

Jin esitò un momento.

“Finisco un po’ tardi… alle 19 da me, okay? Ti aspetto”

Poi chiuse il telefono che era ancora a bocca aperta.

“signore!” qualcuno bussava alla porta “dovrebbe tornare sul set.”

“arrivo!”

Il resto delle riprese andò decisamente meglio.

“posso dire che ti amo oggi?

Se no, posso chiedertelo anche domani?

E dopodomani? E il giorno dopo ancora?

Perché ti amerò per sempre,

ogni singolo giorno della mia vita.”

Cap10

“Me ne sto qui, sotto la pioggia.

Guardando in alto per vedere il tuo viso.

Scorro la finestra solo per vedere un barlume di te.

Non capisci quello che provo?

Allora vieni a cancellare questo dolore.

Desidero averti accanto a me.”

Ueda arrivò sotto casa di Jin con largo anticipo.

Pioveva.

Pensò alla scritta, poi si rilassò.

Non c’era più bisogno di proteggerla.

Oramai quella frase era incisa nel suo cuore, e questo sarebbe bastato.

Non aveva l’ombrello ma non gl’importava.

Si sedette su un muretto fissando in alto la finestra buia del suo appartamento.

Poi si accese la luce.

Lo vide, i capelli sciolti e un po’ bagnati.

Sorrise, anche lui aveva dimenticato l’ombrello.

Abbassò la testa per calcolare la distanza e saltò giù.

Quando tornò a guardare in alto vide una figura sconosciuta che passava.

Era durato un secondo e non l’aveva riconosciuta.

Aveva solamente notato i capelli lunghi castani legati alti con una coda.

Una ragazza?

O peggio, un ragazzo?

Era tornato a casa prima per stare con lui senza che lo scoprisse?

Proprio ora che tutto stava prendendo la giusta piega.

Gli ribollì il sangue nelle vene.

Trattenendo le lacrime entrò nel condominio.

Fece gli scalini saltandone tre per volta.

Lo avrebbe preso a pugni.

Suonò al campanello col fiatone.

Nessuno.

Che stava facendo?

Contò fino a tre poi si preparò a sfondare la porta.

All’improvviso la porta si aprì.

Qualcuno coi guanti da forno e i capelli legati apparve sulla soglia.

Quella tensione che lo aveva sopraffatto si mutò in lacrime.

“Questi giorni che ho trascorso con te,

che sono stati come un dolce sogno,

sebbene io sappia che non li dimenticherò mai,

la persona che si rifletteva nei tuoi occhi non ero io,vero?”

Cap11

“Solo dopo aver detto il tuo nome, questo mondo ha trovato un significato.

Tutto dentro di me voleva proteggerti dalle ferite, non importa il passato.

Nel caso in cui la mia voce ti raggiungesse, io resterò qui ad aspettarti.

Forse stiamo precipitando in questo amore folle.”

“Tatsuya?”

Ueda stava per svenire.

“quindi…eri solo te…ti eri semplicemente legato i capell…” bisbigliò poi barcollò in avanti.

Jin lo afferrò in tempo.

“Tatsuya! Che hai?”continuava a chiedergli senza però ricevere risposta.

Poi lo distese sul letto.

“hai il fiatone, ma sei venuto fin quassù di corsa?” domandò Jin appoggiando una mano sul suo petto.

Si abbassava e si alzava velocemente.

E il suo cuore batteva veloce.

Ueda sorrise.

“non potevo certo permetterti di passarla liscia…”disse.

“ma di cosa parli? Hai mangiato a pranzo? Sei pallido…” insistette Jin.

“veramente non ho fatto nemmeno colazione, ero da kazuya…” rispose tentando di alzarsi a sedere.

“eeh?”disse Jin premendolo sul letto con entrambe le mani.

“che ci fai con quello?” chiese Ueda indicando il guanto da forno.

Jin arrossì.

“sono tornato a casa prima per preparare qualcosa per quando saresti arrivato…”disse.

“davvero?”

Jin annuì.

“grazie” sorrise.

“e per fortuna” disse Akanishi ricomponendosi “altrimenti non avresti nemmeno cenato!”

Poi si allontanò dal letto per andare a vedere a che punto erano gli spaghetti per il Reimen.

Ueda si alzò a sedere e lo afferrò per la maglia.

Socchiuse la bocca per dire qualcosa ma Jin glielo impedì baciandolo.

Durò poco.

“torno subito eh” gli disse a un orecchio.

“già sto meglio”gli rispose Ueda di rimando.

Jin sorrise, poi tornò in cucina.

Avvicinò la mano ai vapori dell’acqua bollente.

Si mise a ridere.

Erano sicuramente meno caldi della temperatura del suo corpo in quel momento.

Quella notte dormirono nello stesso letto, di nuovo.

Ma stavolta i loro corpi si sarebbero intrecciati per non separarsi mai più.

“Non dimenticherò mai il tuo sorriso.

Finchè la mia voce non morirà lontano,

continuerò ad urlare il tuo nome…

Perché non ti lascerò mai più.”

jinda, ficci

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