TITOLO: Nella luce intensa del pomeriggio
AUTORE:
nessie_sunFANDOM: Doctor Who
RATING: PG
PAROLE: 928 (W)
AVVERTIMENTI: nulla di nulla
PERSONAGGI: Rory Williams, Amy Pond, River Song
PROMPT: #225 - Forse non lo saranno mai
RIASSUNTO: Rory osserva le donne della sua vita.
NOTE: questa storia è ambientata dopo la fine della sesta stagione, quindi per chi non dovesse essere ancora arrivato a quel punto con la visione: SPOILERS!
E’ la prima volta che scrivo su questo fandom e su questi personaggi, quindi spero di non essere andata troppo OOC.
Rory fissa le due donne sedute nel soggiorno della sua casa, i loro corpi leggermente protesi l’uno verso l’altro, le loro teste che ogni tanto si piegano all’indietro scosse da una risata, mentre sono prese in una fitta conversazione di cui riesce a intercettare solo qualche parola. Il sole che filtra dalle finestre della stanza le avvolge entrambe, circondandole di una luce delicata e tenue, ma vivida.
Sono le cinque del pomeriggio e l’uomo è in cucina a preparare il tè. Sarebbe tutto estremamente normale se non fosse uno di quei giorni, una di quelle volte, in cui River si è materializzata all’improvviso in casa loro come se niente fosse.
Ha preso l’abitudine di farlo spesso recentemente, dopo la confessione sulla morte del Dottore: apparire davanti i loro occhi nei momenti più inaspettati come un urgano, senza neanche salutare o dire da dove venga sta volta. Solo mettendosi a raccontare dell’ultimo pianeta in cui è stata o del suo ultimo viaggio nel tempo, travolgendo entrambi con le sue parole e la sua eccitazione, per poi sedersi da qualche parte, fissarli con quel suo sguardo sempre enigmatico e dire “Madre, padre, è bello vedervi”.
In tutti gli anni in cui ha immaginato come sarebbe stata la sua famiglia, come sarebbe stato avere dei figli, questo non era certamente uno dei modi che aveva contemplato. Rory non ha molti rimpianti nella sua vita perché, quando si sofferma a fare un bilancio, si rende conto di aver avuto molto di più di quanto avrebbe mai osato sperare. Fa un lavoro che gli piace e ha sposato la donna che ha sempre amato, sin da quando era un ragazzino, da tutta l’eternità, la donna con cui ha sempre sperato di trascorrere ogni giorno della propria esistenza; ha viaggiato con lei nello spazio e nel tempo, ha vissuto avventure straordinarie e visto cose che la maggior parte dell’umanità non è in grado neanche di sognare. Ha avuto un’esistenza straordinaria, eccezionale, e l’ha divisa con le persone che ama.
River, Melody, sarà sempre uno dei suoi pochi rimpianti. L’idea di non essere riuscito a salvarla, in qualche modo, non lo abbandonerà mai. E soprattutto, non lo abbandonerà mai il rimpianto per quello che lui e Amy non hanno potuto avere. Non sono mai stati una famiglia nel senso classico della parola. Rory non ha mai potuto tenere in braccio sua figlia, non hai potuto cantarle la ninna nanna o cullarla (e l’unica volta in cui l’ha fatto, in realtà, è stata solamente una finzione ed è troppo doloroso da sopportare anche solo ripensarci). Lui e Amy hanno perso l’infanzia della loro bambina, la sua adolescenza, tutte quelle cose che una madre ed un padre vivono crescendo un figlio e che li rende tali: non l’hanno sentita pronunciare la sua prima parola, non l’hanno vista muovere i suoi primi passi, non hanno mai avuto un primo giorno di scuola o un primo compleanno. Rory non hai mai potuto insegnarle ad andare in bicicletta o a guidare la macchina.
E nessuno potrà mai ridargli indietro tutto questo, nessuno potrà mai riempire tale vuoto o cancellare il fatto che invece che con carezze e amore la loro bambina è stata cresciuta per uccidere, solo Dio sa dovendo passare cosa. Quindi no, niente potrà mai annullare tutto quello, il loro dolore, risarcire la loro perdita o renderli una famiglia normale - forse, sicuramente, non lo saranno mai -, ma in qualche modo sono riusciti a compensare. Ad avere qualcosa di altrettanto prezioso. Perché, alla fine, loro tre sono diventati amici, compagni di viaggio, una squadra. Quante persone possono dire di aver conosciuto la propria figlia da adulta, di averla avuta al proprio matrimonio, di aver viaggiato con lei attraverso il tempo e lo spazio. Hanno salvato il mondo insieme, scritto la loro stessa storia - nel bene e nel male -, condiviso momenti cruciali delle proprie esistenze nelle più assurde, stravaganti, folli situazioni che mente umana e non potrebbe concepire. Hanno combattuto fianco a fianco, hanno brindato sotto le stelle nel giardino di quella stessa casa, fatto picnic nel mezzo delle montagne dello Utah bevendo vino proveniente direttamente dalla collezione personale di Napoleone Bonaparte, hanno riso e pianto insieme. E ora si ritrovano a chiacchierare davanti ad un tè come vecchi amici che si conoscono da una vita (da più di una, verrebbe da dire a Rory).
Rory fissa le due donne sedute nel soggiorno della sua casa e, intanto, versa il tè caldo e profumato nelle tazze. Sente l’aroma denso diffondersi intorno a lui - frutti di bosco e vaniglia, il preferito di River - e scorge la mano di sua figlia stringere quella di sua moglie e i loro corpi che si fanno più vicini, il rosso delle loro teste che si fonde in un insieme di diverse sfumature baciate dal sole, mentre si dicono qualcosa di misterioso e, subito dopo, una risata più forte delle altre esplode nell’aria.
“Rory? Hai fatto?” lo chiama Amy, voltandosi verso la cucina, gli occhi che brillano come le stelle e il viso sereno come la luna quando è piena.
“Vieni, padre! Questa devi assolutamente sentirla! Non ci crederai mai!” aggiunge immediatamente la voce di Melody, la traccia della risata di poco prima chiaramente percepibile nelle sue parole.
Rory solleva il vassoio ed esce dalla cucina, un sorriso che non riesce a trattenere che gli si dipinge sulle labbra.
Non sono una famiglia normale e non lo saranno mai: hanno troppe cicatrici e troppa storia alle spalle e ne hanno passate troppe per poterlo essere.
Sono qualcosa di diverso, qualcosa di più: sono i Ponds.