Autore:
gw_at_ecateFandom: La Spada della Verità
Titolo: Screams in the night
Prompt: 84 come hai sofferto per la tua sanità
Rating: pg13
Note: book!verse e violenza gratuita :D
Denna leccò dalla guancia di Richard un rivolo di sudore misto a sangue. Il suo cucciolo respirava a fatica, lievi rantoli dolorosi gli uscivano dalle labbra spaccate.
Gli diede un calcio a una gamba, cosicché perdesse l’equilibrio delle punte dei piedi. Il gancio a cui era appeso per i polsi gli impedì di cadere, ma lo strattone alle braccia si ripercosse su tutto il suo corpo rotto, inviando ondate di dolore così forti da farlo urlare.
Denna sorrise, godendosi a occhi chiusi il suono della sofferenza di Richard. Lo afferrò per i capelli e inspirò l’odore del sudore che gli scorreva lungo il collo. Le piaceva quel sentore forte di paura, unito a quello più metallico e inebriante del sangue. Quel misto di odori la eccitava.
Afferrò l’Agiel in mano e con la punta percorse lentamente, con un tocco deciso e sottile, il petto di Richard. Il sangue iniziò a sgorgare rapidamente dal taglio netto che Denna incideva lungo i muscoli contratti.
La Mord Sith si leccò le labbra. Le grida dell’uomo le annodavano le viscere, trasmettendole un calore pulsante tra le gambe. Si accorse di ansimare man mano che Richard urlava e sobbalzava in preda agli spasmi.
«Zitto, cucciolo mio, zitto. È così tardi, non vorrai svegliare qualcuno solo perché non hai ancora imparato la tua lezione?»
Richard rantolò. Nel tentativo di espirare, tossì un grumo di sangue sulla spalla della Mord Sith.
Sul cuoio rosso, la macchia era invisibile.
Denna digrignò i denti e gli tirò i capelli, esponendo la gola. Puntò l’Agiel a pochi centimetri dalla carne esposta.
«Non è una risposta adeguata, cucciolo.»
«No, padrona Denna…» l’uomo bisbigliò. Denna colse l’ombra di una lacrima scorrergli dall’occhio lungo la guancia. «Mi dispiace, padrona Denna.»
«Ne sono certa, cucciolo mio. Dimmi, ricordi il tuo nome?»
Richard inspirò affannosamente, spalancò gli occhi guardandola terrorizzato.
«Mi dispiace, padrona Denna, mi dispiace!»
La Mord Sith corrucciò le labbra in una smorfia e gli tirò ancora i capelli. Richard rischiò di strozzarsi con il proprio fiato tanto la gola era tesa.
«Di cosa ti dispiace, cucciolo?» ringhiò lei, grattando le borchie del suo guanto contro il cuoio capelluto dell’uomo.
«Non lo ricordo, padrona Denna, non ricordo il mio nome. Mi dispiace!»
Richard era in lacrime, terrorizzato mentre aspettava una punizione per la sua incapacità.
Invece Denna sorrise e allentò la presa sui suoi capelli, permettendogli di abbassare la testa e respirare.
«Non dispiacerti, cucciolo. Era esattamente questo che volevo da te. Mi hai fatto contenta, ne sei felice?»
Gli accarezzò la guancia e Richard tremò quando la Mord Sith passò le dita sopra i tagli e le escoriazioni che gli deturpavano il volto.
«Sì, padrona Denna. Sono grato per la possibilità che mi avete dato. Grazie, perché ho potuto farvi felice.»
L’uomo dell’Ovest piangeva di commozione mentre rispondeva stremato, e Denna lo guardò sorpresa, non capendo se fosse serio o la stesse prendendo in giro.
Faticava ancora a capire Richard. C’era qualcosa di indecifrabile in lui, anche ora che il suo spirito era spezzato.
«Sei felice di avere una padrona magnanima quanto me?» domandò noncurante, passando i polpastrelli in mezzo al taglio sul petto del suo cucciolo. Non era molto profondo, ma si dimostrò sufficiente per essere doloroso.
Richard strinse i denti e serrò gli occhi.
«Sì, padrona Denna.»
Lei sorrise ancora.
«Avanti, riposati cucciolo mio. Tra un’ora ti libererò dal gancio. A quel punto mi raggiungerai nel letto.»
Tutto il corpo di Richard si irrigidì dolorosamente, e lui la guardò con folle disperazione.
«Ma, padrona Denna…»
«Non sei lieto di passare la notte con la tua padrona?»
Richard abbandonò il capo contro il petto, lo sguardo spento. «Sì, padrona Denna. Grazie per quest’onore.»
La Mord Sith lo osservò cedere allo sfinimento. Quando fu sicura che si fosse addormentato - o forse aveva perso i sensi? - avvicinò il volto a quello di Richard e lo baciò sulle labbra.
«Sogni d’oro, Richard Cypher.»