Titolo: The way in the dark
Autore:
yayachanFandom: DragonAge2
Rating: PG13
Parole: 1200
Avvertimenti: Slash/OTP/Accennata pedofilia/Oneshot
Prompt: #2 Terrore nella notte
Riassunto: Fenris si sveglia nel cuore della notte a causa di un incubo.
Note: //
Non ricorda più l’ultima volta in cui ha dormito senza svegliarsi nel cuore della notte a causa di un incubo. Gli sembra non aver mai dormito tranquillamente, senza il timore che la sua vita tornasse a perseguitarlo anche nei sogni.
Quando chiude gli occhi vede delle catene emergere dall’oscurità per immobilizzarlo, gli stringono i polsi e le caviglie e il collo, e la sensazione è così vivida che urla per il dolore.
Dei passi echeggiano nel bui, si fanno sempre più vicini, e la voce di Danarius che lo chiama lo fa tremare. Lo sta cercando, e lo troverà: lo trova sempre.
Improvvisamente è di nuovo un bambino, sta rannicchiato contro il muro e si nasconde la testa tra le mani. Il terrore si impossessa di lui e il cuore gli rimbomba nelle orecchie, come un tamburo.
Fa’ che non mi trovi, prega, non voglio che mi trovi.
Ma Danarius ormai è vicino, e tiene le estremità delle catene che lo legano.
Si avvicina a lui e si piega sulle ginocchia. “Fenris, mio piccolo lupo” lo chiama con voce maliziosa.
E lui urla e vorrebbe scappare, ma è pietrificato dalla paura. Guarda attraverso le piccole dita e vede sua madre alle spalle del magister, gli occhi lucidi e lo sguardo affranto.
Fenris cerca aiuto, tende le braccia verso di lei, aiutami, mamma, la implora; ma lei scuote la testa e gli fa segno di rimanere fermo.
Allora ubbidisce e il viso di Danarius compare nitido e terribile davanti a lui e sente la stretta delle sue mani sul proprio corpo.
E’ a questo punto che si sveglia ogni volta.
Si ritrova seduto sul letto, le lenzuola completamente a terra e il sudore gli imperla la pelle; i tatuaggi di Lyrium luccicano debolmente della loro luce azzurra.
Per diversi secondi l’unico rumore che sente è il battito del proprio cuore e la disgustosa sensazione del tocco di Danarius su di sé.
Non si rimette più a dormire, non ci riesce; rimane sveglio come un bambino terrorizzato dal buio, e scruta ogni ombra come se potesse uscirne un mostro - il suo mostro.
Anche questa volta si sveglia di soprassalto, ma non è nel buio che si ritrova, bensì in una stanza ampia e illuminata da un fuoco crepitante che danza dentro un camino di marmo.
Un singhiozzo di rabbia e frustrazione gli esce dalle labbra. Non potrà mai essere libero, lo sa, non c’è modo per lui di riconquistare quello che gli è stato tolto: quell’incubo tornerà a perseguitarlo sempre, notte e giorno, e prima o poi lo farà impazzire.
Incassa la testa tra le spalle e stringe i pugni sentendosi perso e abbandonato e non da importanza al fatto che accanto a lui ci sia qualcuno, qualcuno che ora si è svegliato e lo osserva, chiedendosi che cosa sia successo.
Poi percepisce una lieve pressione alla base della schiena, un leggero, gentile tocco, un poco incerto. Sussulta sentendo il respiro troncarglisi nel petto.
<> mormora la voce di Hawke, accanto a lui.
Già, ecco dove si trova, ecco cos’è successo appena un paio d’ore prima.
Non vuole che lo veda in quello stato, che ne accorga; non vuole dovergli raccontare di quei sogni e riviverli di nuovo. Dimenticare è l’unica cosa che vuole.
<> chiama ancora Hawke non ricevendo risposta. <> chiede, e Fenris sente una nota preoccupa nella sua voce.
<> domanda l’elfo evitando di rispondere.
<> spiega Hawke. Di nuovo avverte il suo tocco alla base della schiena, ancora e ancora, in una serie di piccole carezze rassicuranti.
Vorrebbe potersi stendere accanto a lui e non dover pensare a nient’altro, lasciandosi semplicemente cullare dal calore di quel contatto; ma le sensazioni di quell’incubo sono ancora troppo vivide.
<> spiega con la voce rotta dalla rabbia <>
Hawke sospira. <> mormora fermando per un attimo le carezze. <>
Fenris scuote la testa, scoraggiato. <> si volta verso Hawke pur senza guardarlo in viso. <>
L’altro scuote la testa <> il tono è ironico, ma a Fenris non va di scherzare.
<> replica in un sussurro. Deglutisce. <> breve pausa <>
<> esclama Hawke tirando a sedere. Fissa il suo sguardo in quello dell’elfo, ferito e adirato per le sue parole vittimiste e egocentrice. <
> Un solco profondo si disegna tra le sopracciglia. <>
Fenris lo guarda, cerca di sostenere il suo sguardo, ma ci riesce solo per poco, poi è costretto a distoglierlo.
<> scuote la testa. Lentamente si sottrae alla sua stretta e al suo sguardo. Si sdraia dandogli le spalle.
Cala il silenzio. Hawke si volta verso il fuoco che, silenzioso, ha assistito alla loro discussione. Lascia che i suoi pensieri si sciolgano in quelle fiamme e per un attimo non pensa più a nulla. Poi volta lo sguardo verso Fenris. La schiena esile e percorsa dai tatuaggi si alza e si abbassa al ritmo lento del suo respiro. Non sa se stia già dormendo, ma non vuole disturbarlo ricominciando a parlare. Segue con lo sguardo quei ghirigori bianchi e non può fare a meno di pensare che siano bellissimi…che lui sia bellissimo.
Allunga una mano e sfiora la pelle della sua spalla, poi scende lentamente lungo il braccio, fin dove riesce ad arrivare. Sotto il suo tocco sente Fenris fremere, ma allo stesso tempo irrigidirsi.
<> mormora, poi si stende accanto a lui, senza però toccarlo o abbracciarlo; poggia soltanto una mano accanto alla schiena dell’elfo, così da toccarlo quasi per caso, e li la lascia. Poi chiude gli occhi e lascia che il sonno lo trascini via.
Hawke non può vederlo, ma ora Fenris ha riaperto gli occhi - o forse non li ha mai chiusi - ancora sotto l’assalto della miriade di pensieri che gli affollano la testa.
L’unica cosa che sa, è che tiene a Hawke più di quanto avesse immaginato e l’idea di abbandonarlo era insopportabile; ma allo stesso tempo aveva l’impressione che non ci fosse alcuna alternativa.
Avrebbe solo dovuto aspettare che l’altro si addormentasse di nuovo, poi se ne sarebbe andato senza alcuna spiegazione e avrebbe lasciato che lo odiasse e che trovasse qualcuno migliore di lui che potesse amarlo davvero.
Sarebbe stato facile, in fondo.
O almeno, sperava che lo fosse.
Titolo: The Devil will die
Autore:
yayachanFandom: DragonAge 2
Rating: PG13
Parole: 100
Avvertimenti: Drabble
Prompt: #3 Ballando col diavolo
Riassunto: I pensieri di Fenris che si trova dopo anni davanti a Danarius, prima di combatterci.
Note: //
Finalmente puoi guardarlo negli occhi.
Paura e furia lottano nel tuo petto, ed è difficile decidere chi delle due abbia il sopravvento.
Questa volta non puoi perdere, questa volta non puoi scappare.
Pochi scalini ti dividono da lui, poi tutto sarà finito.
Hawke ha ragione: non appartieni a nessuno.
Finiranno le notti insonni, finiranno le paure e gli incubi; finirà la solitudine.
Non gli permetterai più di condizionare la tua vita, di farti sentire in trappola.
Il piccolo lupo è cresciuto, le catene non reggono più.
Che le danze abbiano inizio - oggi il diavolo morirà.