TITOLO: Folie a trois
AUTORE:
nessie_sunFANDOM: The Following
PERSONAGGI: Jacob, Paul, Emma
RATING: R
WARNINGS: threesome tra membri di una setta criminale. Voglio dire, un certo livello di psicopaticità c’è XD
DISCLAIMER: tutto della Fox. Niente di quanto segue è scritto a scopo di lucro.
BETA:
nike158WORD: 1081
PROMPT: scritta per il prompt #82 "nel silenzio della notte" e per il prompt "Sei geloso?" della
shariaruna per l'iniziativa
sconfiggiamo l'autofill! di
piscinadipromptNOTE: ambientata tra “Mad Love” e “The Siege”.
Il titolo è gentilmente offerto dal quarto album dei Fall Out Boy, con una piccola modifica XD
“Sei geloso? Di chi dei due?”
Jacob può sentire la domanda ancora risuonare nell’aria, le parole sussurrate direttamente contro il suo orecchio dalla voce di Emma mescolate al rumore dell’acqua scrosciante della doccia e del respiro accelerato di Paul.
Ha continuato a sentirla anche mentre uscivano dalla doccia, rabbrividendo per il freddo e la differenza di temperatura, ma non dandogli importanza perché troppo concentrati sulle sensazioni provenienti dai loro corpi impazziti nell’istante in cui sono entrati in contatto l’uno con l’altro.
E la sente anche adesso, tra le lenzuola del letto della camera di Emma, quella domanda a cui non ha risposto ad alta voce.
Nel momento in cui li ha visti insieme nella doccia, quando Emma gli ha detto che non avevano intenzione di rinunciare a lui, si è lasciato trasportare tra le loro braccia senza dire una parola, sbattendo le palpebre di fronte a quello spettacolo del tutto inaspettato. E ha continuato a restare in silenzio, senza sapere cosa dire, fissando le due persone che gli stavano davanti (quelle due stesse persone che credeva si odiassero a morte più o meno fino a cinque minuti prima), non appena Emma ha iniziato a slacciarsi i jeans e a farli cadere a terra.
“Io… non… che sta succedendo?” ha domandato guardando entrambi, prima l’uno e poi l’altro, evidentemente non soddisfatto della più che chiara evidenza davanti ai suoi occhi.
“E’ come ha detto Emma,” gli ha risposto Paul, avvicinandosi,“non abbiamo intenzione di rinunciare a te. Perciò, troveremo un modo per far funzionare… questa cosa. Per tutti e tre.”
“Ma io… voi due…”
Ed è stato in quel momento che Emma glielo ha chiesto, inclinando la testa di lato e poggiando una mano esattamente al centro del suo petto per sporgersi verso di lui.
“Sei geloso?” e dopo una piccola pausa in cui Jacob è quasi sicuro di aver visto un piccolo ghigno divertito sulle sue labbra “Di chi dei due?”
Jacob è rimasto in silenzio, consapevole solo dell’acqua sempre più calda che continuava a cadergli addosso e del suo cervello che cercava di processare quello che stava succedendo.
Ricorda di aver visto Paul sorridergli con tenerezza e sollevare una mano, per poi poggiargliela con delicatezza su un lato del collo, e di essere scattato a quel punto; di essersi sentito improvvisamente pervaso da un impeto furioso, qualcosa di radicato nel profondo di lui, voci della sua infanzia e della sua adolescenza tornate in superficie, e di aver allontanato la mano dell’altro con un gesto secco, brusco.
“Che diamine stai facendo? Io non sono…” aveva balbettato scansandosi, ma Emma era intervenuta tra di loro.
“Va tutto bene, Jacob. E’ tutto ok,” aveva ripetuto con dolcezza, un’espressione assolutamente rassicurante sul volto - probabilmente il motivo che ha spinto Claire Carroll ad assumerla come babysitter di suo figlio - e poi si era voltata verso Paul, si era alzata un po’ sulle punte dei piedi, e l’aveva baciato.
Ed è stato in quel momento, in quel preciso istante, che l’ha capito. Vedendo le loro labbra premute insieme, la pelle nuda - quella più scura di Paul e quella quasi pallida di Emma - delle loro braccia toccarsi, che l’ha realizzato con estrema chiarezza (l’unica cosa di cui fosse certo in quel momento) e ha permesso che succedesse. Nonostante tutto.
Ha permesso alle mani di Paul di avvicinarsi di nuovo, di sfilargli la felpa e la t-shirt zuppe d’acqua e di scivolargli sulle spalle e sul petto - tocchi leggeri, quasi impalpabili, diventati via via più sicuri e arditi; ha permesso al suo corpo di premersi dietro al proprio, mentre Emma gli slacciava la zip dei jeans; ha permesso alle sue dita di scorrergli tra i capelli e di attirarlo con decisione contro di lui, aiutato dal peso del corpo di Emma premuto contro. E quando la ragazza lo ha baciato - un bacio familiare ma, nello stesso tempo, ora totalmente nuovo - ha sentito una di quelle stesse mani intrecciarsi con quella di lei all’altezza di uno dei suo fianchi, oramai nudi. E’ stato a quel punto che Jacob non ce l’ha fatta più e, finalmente, ha iniziato a muoversi, portando una delle sue mani su quelle degli altri due, stringendole in una morsa entrambe, come a non volerle più lasciar andare. Si è spinto contro Paul, dimenticando qualsiasi freno inibitore, inclinando la testa verso di lui e strusciandola contro il suo collo, allungando un braccio a cingere la vita di Emma. Ha lasciato che i loro tre corpi si fondessero, braccia e gambe e mani e bocche intrecciate senza saper dire dove iniziassero quelle dell’uno e dove quelle dell’altro, liberi di esplorarsi in mille modi nuovi e diversi quella notte; di muoversi come se fossero uno solo e arrivare alla camera da letto, abbandonandosi tra le lenzuola e perdendosi nel piacere assoluto che sono stati in grado di darsi a vicenda - qualcosa di completamente inaspettato, che ha travolto tutti e tre e li ha lasciati storditi e senza fiato.
Ora, con le prime luci dell’alba che cominciano a prendere il posto della notte, Jacob fissa il soffitto sopra di lui incapace di dormire. Il braccio di Paul che gli passa attorno al petto sta iniziando a pesare in modo sgradevole, dandogli la sensazione di non riuscire a respirare, e il calore del corpo di Emma dall’altro lato del letto è troppo intenso - gli sembra che gli stia bruciando la pelle -, mentre uno strano senso di disagio gli sta nascendo alla bocca dello stomaco. Sente il bisogno improvviso di alzarsi da quel letto, di allontanarsi da lì per poter riprendere a respirare, di riuscire a scrollarsi di dosso tutti quei pensieri e dubbi e sussurri che gli stanno vorticando di nuovo nella mente e non gli lasciano pace.
Si muove di lato, urtando le caviglie di Paul incastrate in qualche complesso modo con le proprie e con quelle di Emma allo stesso tempo, tentando di mettere a tacere il tumulto che gli si agita nel cervello e per un momento l’unica cosa che gli risuona nelle orecchie non è più la voce di Emma che gli porge quella domanda - o altre voci, voci che lo hanno perseguitato per molto tempo e che per molto tempo ha cercato di cancellare -, ma la propria che ripete la risposta che gli si è formata in testa qualche ora prima e l’ha portato sin lì.
“Sei geloso? Di chi dei due?”
Di entrambi.