Merlin/serie generale/set 1/prompt 15:00

Nov 30, 2012 12:27

Titolo: It's your destiny
Serie TV: Merlin
Personaggi: Mordred
Set: 1
Prompt: 15:00 Un muro da abbattere
Conteggio parole: 764 @ fiumidiparole
Rating: G
Genere: Generale, Introspettivo
Avvertimenti: Missing Moment, what if?, SPOILER (5x05)
Disclaimer: Merlin e i suoi personaggi non mi appartengono, sono proprietà della BBC e chi per essi. Da questa storia non ci ricavo niente.
Tabella: Here
Note: Storia scritta per la community 24ore con il prompt "Un muro da abbattere". SPOILER 5x05



Mordred si stava lentamente abituando alla sua nuova vita.
Era inusuale, per un ragazzo della sua età, diventare cavaliere.
La scelta di Arthur aveva stupito più o meno tutti all’interno del castello, ma Mordred si era mostrato coraggioso e gli aveva salvato la vita. Il re l’aveva ripagato con gentilezza e lo aveva accolto nella cerchia dei suoi uomini.
Si allenava con lui e si impegnava, per far vedere al sovrano quanto gli fosse grato per quello che aveva fatto.
Quando poi l’altro gli aveva detto che lo avrebbe voluto con sé nella missione per le Montagne Bianche, alla ricerca dello stregone Osgar che aveva ucciso Sir Ranulf, aveva sentito il suo cuore riempirsi di orgoglio.
Non poteva credere alle sue orecchie. Arthur gli aveva chiesto di unirsi a lui e ai suoi uomini più fidati per andare incontro ad una missione.
In tutto quel periodo che si era trovato a Camelot, aveva tenuto i suoi poteri lontano da tutti.
Solo Merlin era a conoscenza di quel suo dono, ma il giovane cavaliere sapeva che il servo non avrebbe detto niente. In fondo anche lui portava con sé quello stesso segreto.
Tutto era andato per il meglio e Mordred si era dimostrato ancora una volta una valida scelta da parte del re.
Qualche tempo dopo gli si presentò davanti una nuova occasione.
Mordred sentiva il bisogno di stare vicino ad Arthur. Sentiva il bisogno di stare al suo fianco, di proteggerlo.
E quando scoprì che quella nuova missione per la grotta dove si trovavano le Disir, chiese personalmente al re di farlo unire a lui e agli altri uomini.
Sperava, con la sua magia, di riuscire ad aiutare la sua nuova famiglia. Ovviamente, nascondendo agli altri il suo dono.
Rimaneva solo quell’ultimo muro da abbattere… far comprendere ad Arthur Pendragon quanto tenesse a stargli vicino.
Mentre cavalcava tra quei boschi freddi, nelle prime ore del pomeriggio, Mordred sorrise tra sé. Guardare gli altri cavalieri attorniare il re di Camelot gli dava soddisfazione.
Dopo aver cavalcato per molte miglia, giunsero davanti a quella grotta.
Merlin aveva ragione, quello in cui si trovavano era decisamente un luogo sacro.
E loro lo stavano calpestando in tutti i modi possibili, entrandovi all’interno con delle armi, non prestando attenzione a cosa avessero attorno.
Ci fu solo un secondo in cui Mordred pensò di star facendo la cosa sbagliata, ma quando si ritrovarono davanti alle Disir, il giovane cavaliere ascoltò con attenzione le parole del re, che risuonavano all’interno della grotta.
E le sue parole erano giuste.
Nei suoi anni di regno aveva sempre cercato di essere un re equo e giusto, cercando di dare al suo popolo tutto ciò che gli sarebbe servito per vivere una vita quantomeno felice.
Nonostante ciò, le tre veggenti serve della Dea Triplice, non parvero essere concordi con i suoi pensieri, poiché lui, dopo suo padre, aveva rinnegato l’Antica Religione, perseguitando i suoi sostenitori.
Vide poi Gwaine reagire a quelle parole, scatenando l’inferno delle Disir, che li attaccarono.
Mordred, quando vide che uno degli attacchi era diretto proprio al re, si buttò davanti al corpo di Arthur, facendogli da scudo con il proprio.
E dopo, il buio.
Mordred non sapeva dove si trovasse, non sapeva se fosse morto o meno.
Sentiva solo delle voci, flebili.
Voci che gli sussurravano qualcosa.
Voci che gli raccontavano del suo destino, forse.
Ma tutto era troppo confuso per comprendere bene che cosa stesse accadendo.
Non vedeva niente attorno a sé, non vedeva nessuno.
Era solo, eppure sapeva di non esserlo.
E dalle loro voci, che continuavano a parlare.
Una, tra quelle, ad un certo punto gli risultò più chiara di tutte.
Porrai fine alla vita di Arthur Pendragon con le tue stesse mani…
E da quel momento, quella frase, entrò nella sua testa come una nenia infinita.
Mordred non capiva.
Mordred non voleva capire.
Perché mai e poi mai avrebbe dovuto uccidere il re? Quel re che lo aveva accolto nel suo regno, che gli aveva reso possibile vivere di nuovo all’interno di una famiglia?
Eppure quelle parole vorticavano nella sua anima.
Porrai fine alla vita di Arthur Pendragon con le tue stesse mani…
Fu quando aprì gli occhi e si ritrovò nelle stanze di Gaius, che comprese di essere ancora vivo.
Ma quelle parole, lo avevano seguito anche lì.
Chiese dove si trovasse il re, ed il medico gli rispose che era partito con Merlin per una piccola missione.
Lo aspettò fuori del palazzo e quando vide i due cavalli varcare il portone del castello tirò un sospiro di sollievo.
Abbracciò Arthur, il quale lo stava guardando meravigliato, felice che fosse vivo.
Mordred gli sorrise di rimando, scacciando dalla sua testa quella frase che lo stava tormentando.
Arthur era il suo re e lo avrebbe protetto a costo della sua stessa vita.
Probabilmente, quelle parole, erano state solo frutto della magia delle Disir.

autore: yukiko_no_niji, merln: serie generale

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