Fandom: Supernatural, poco prima della 5x19 Genere: Introspettivo Personaggio: Loki (vale a dire Gabriele)
Esistono così tante leggende sulla fine dei tempi - su come tutto cesserà di esistere, su come niente, alla fine, si salverà dalla distruzione - che Loki ormai ha smesso di contarle. Ha una delle esistenze più lunghe che si siano mai viste sul Creato, e la stanchezza che ne deriva sarebbe incalcolabile per qualunque dio o uomo. Se ne portassero il peso, probabilmente non resisterebbero neanche un minuto prima di venirne schiacciati.
Tuttavia, Loki sa che molte di queste leggende sono soltanto questo, leggende. Nessun dio è così potente da poter iniziare la fine del mondo, nessuno così forte da poter porre fine all'esistenza. Ha inventato il Ragnarok per farsi due risate, prendendo spunto da tutti gli altri miti, ed è consapevole che questo, come gli altri, siano soltanto una banale imitazione della vera Fine, quella che, sembra, stia per arrivare a breve.
Chiude gli occhi e si lascia predere dai ricordi, ancora un momento, prima di andare incontro alla sua, di fine - perché nessuno incontra Lucifero con la speranza di salvarsi, men che meno lui, che probabilmente lo ama ancora troppo per fargli del male. Chiude gli occhi e rivede i tempi in cui era ancora piccolo, in cui Lucifero era il meraviglioso fratello maggiore da seguire e idolatrare, i tempi - lontani, così tanto lontani - in cui Lucifero ha acceso in lui la fiamma della curiosità e del libero arbitrio, in cui lui, il più piccolo dei quattro arcangeli, ha appreso quanto meraviglioso fosse il sapore della libertà e di un'idea nata solo da se stessi. Sarà stato suo padre a crearlo, ma Loki non ha dubbi sul fatto che deve molto a Lucifero, perché è stato Lucifero ad accendere in lui la scintilla della vita.
Ha una folle speranza, Loki - ma non dovrebbe smetterla di definirsi così? E' Gabriele, ora, Gabriele che sta andando ad affrontare suo fratello - mentre si presenta agli altri dei e recita una parte che non gli appartiene più, un'altra personalità che aveva indossato e che ora dismette, che si aggiunge a quella stanchezza, così tanta. Ha la folle speranza che quei due idioti dei Winchester riescano davvero a liberarsi dal loro destino, che il loro legame si riveli più forte dell'odio e del tradimento che intercorre fra Lucifero e Michele, che alla fine l'Apocalisse non avvenga. Perché questo mondo, questi umani e questi dei, Gabriele li vede da millenni, la loro bellezza celata dietro tutti gli sbagli, la grinta che guida ogni loro gesto, e pensa che non meritino di morire per una stupida lite.
Lo pensa, e ci spera fino all'ultimo, nel fondo del suo cuore così stanco. Sa che non vivrà abbastanza per vedere la sua speranza realizzata (o infrangersi), ma va bene anche così, in fondo. E' troppo stanco per lottare ancora, e forse non è mai davvero stato pronto. Se Papà vorrà, troverà il modo di fargli sapere com'è andata a finire.
Ragazza mia, tu mi vuoi uccidere! ç_ç E' un'introspezione meravigliosa! E' lui in ogni virgola, dalla prima parola all'ultima. Sono arrivata alla fine, a quel "Se Papà vorrà, troverà il modo di fargli sapere com'è andata a finire" e quasi mi è scesa una lacrimuccia.
Ti ringrazio tantissimo cara *________* e no, il mio intento non è di ucciderti, ma mi manca troppo Gabriele e voglio che ritorni e dato che non torna ci scrivo fanfiction a ripetizione
Fandom: Supernatural, poco prima della 5x19
Genere: Introspettivo
Personaggio: Loki (vale a dire Gabriele)
Esistono così tante leggende sulla fine dei tempi - su come tutto cesserà di esistere, su come niente, alla fine, si salverà dalla distruzione - che Loki ormai ha smesso di contarle. Ha una delle esistenze più lunghe che si siano mai viste sul Creato, e la stanchezza che ne deriva sarebbe incalcolabile per qualunque dio o uomo. Se ne portassero il peso, probabilmente non resisterebbero neanche un minuto prima di venirne schiacciati.
Tuttavia, Loki sa che molte di queste leggende sono soltanto questo, leggende. Nessun dio è così potente da poter iniziare la fine del mondo, nessuno così forte da poter porre fine all'esistenza. Ha inventato il Ragnarok per farsi due risate, prendendo spunto da tutti gli altri miti, ed è consapevole che questo, come gli altri, siano soltanto una banale imitazione della vera Fine, quella che, sembra, stia per arrivare a breve.
Chiude gli occhi e si lascia predere dai ricordi, ancora un momento, prima di andare incontro alla sua, di fine - perché nessuno incontra Lucifero con la speranza di salvarsi, men che meno lui, che probabilmente lo ama ancora troppo per fargli del male. Chiude gli occhi e rivede i tempi in cui era ancora piccolo, in cui Lucifero era il meraviglioso fratello maggiore da seguire e idolatrare, i tempi - lontani, così tanto lontani - in cui Lucifero ha acceso in lui la fiamma della curiosità e del libero arbitrio, in cui lui, il più piccolo dei quattro arcangeli, ha appreso quanto meraviglioso fosse il sapore della libertà e di un'idea nata solo da se stessi. Sarà stato suo padre a crearlo, ma Loki non ha dubbi sul fatto che deve molto a Lucifero, perché è stato Lucifero ad accendere in lui la scintilla della vita.
Ha una folle speranza, Loki - ma non dovrebbe smetterla di definirsi così? E' Gabriele, ora, Gabriele che sta andando ad affrontare suo fratello - mentre si presenta agli altri dei e recita una parte che non gli appartiene più, un'altra personalità che aveva indossato e che ora dismette, che si aggiunge a quella stanchezza, così tanta. Ha la folle speranza che quei due idioti dei Winchester riescano davvero a liberarsi dal loro destino, che il loro legame si riveli più forte dell'odio e del tradimento che intercorre fra Lucifero e Michele, che alla fine l'Apocalisse non avvenga. Perché questo mondo, questi umani e questi dei, Gabriele li vede da millenni, la loro bellezza celata dietro tutti gli sbagli, la grinta che guida ogni loro gesto, e pensa che non meritino di morire per una stupida lite.
Lo pensa, e ci spera fino all'ultimo, nel fondo del suo cuore così stanco. Sa che non vivrà abbastanza per vedere la sua speranza realizzata (o infrangersi), ma va bene anche così, in fondo. E' troppo stanco per lottare ancora, e forse non è mai davvero stato pronto. Se Papà vorrà, troverà il modo di fargli sapere com'è andata a finire.
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E' un'introspezione meravigliosa! E' lui in ogni virgola, dalla prima parola all'ultima. Sono arrivata alla fine, a quel "Se Papà vorrà, troverà il modo di fargli sapere com'è andata a finire" e quasi mi è scesa una lacrimuccia.
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