Autore: synoa Fandom: Star Trek (film 2009) Personaggi: Spock, James Kirk Rating: verde Avvertimenti: c'è un riferimento alla flashfiction che ho pubblicato in risposta al prompt 4 (quello della canzone degli Artic Monkeys). Vi consiglio di leggerla prima.
Birra amara
Jim era amaro. Supponeva fosse il sapore della birra, ma non poteva esserne certo. Era astemio. Ma Jim ne aveva bevuta una pinta intera, quindi era logico pensarlo. Un po' come Nyota che si portava dietro il sapore del caffè fino a metà mattina. Persino le sue dita profumavano di caffè. Un altro bacio. Decisamente doveva essere la birra. Era più forte sulla lingua e sul labbro superiore, e quasi inesistente sul labbro inferiore. C'era qualcos'altro sul labbro inferiore, diverso. Poi Jim lo baciò in modo diverso, più vorace. Aprì gli occhi e si ritrovò fissato da due occhi azzurri. Le pupille leggermente dilatate. Capiva la biologia della cosa, ma per qualche motivo, non aveva voglia di pensarci. Aveva ancora meno voglia di pensare a quanto erano stati diversi i baci al caffè di Nyota. Una parte, di cui aveva dimenticato l'esistenza, lo chiamava sempre più prepotentemente. Forse cominciava a capire quella cosa della tempesta.
Nota a margine: credo sia la più corta che ho scritto finora, ma mi ha fatto sudare ogni parola!
Fandom: Star Trek (film 2009)
Personaggi: Spock, James Kirk
Rating: verde
Avvertimenti: c'è un riferimento alla flashfiction che ho pubblicato in risposta al prompt 4 (quello della canzone degli Artic Monkeys). Vi consiglio di leggerla prima.
Birra amara
Jim era amaro. Supponeva fosse il sapore della birra, ma non poteva esserne certo. Era astemio. Ma Jim ne aveva bevuta una pinta intera, quindi era logico pensarlo. Un po' come Nyota che si portava dietro il sapore del caffè fino a metà mattina. Persino le sue dita profumavano di caffè.
Un altro bacio. Decisamente doveva essere la birra. Era più forte sulla lingua e sul labbro superiore, e quasi inesistente sul labbro inferiore. C'era qualcos'altro sul labbro inferiore, diverso.
Poi Jim lo baciò in modo diverso, più vorace. Aprì gli occhi e si ritrovò fissato da due occhi azzurri. Le pupille leggermente dilatate. Capiva la biologia della cosa, ma per qualche motivo, non aveva voglia di pensarci. Aveva ancora meno voglia di pensare a quanto erano stati diversi i baci al caffè di Nyota. Una parte, di cui aveva dimenticato l'esistenza, lo chiamava sempre più prepotentemente. Forse cominciava a capire quella cosa della tempesta.
Nota a margine: credo sia la più corta che ho scritto finora, ma mi ha fatto sudare ogni parola!
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