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Fandom: Harry Potter
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La strana amicizia del bagno al terzo piano
Asteria era l’unica ragazza del suo anno a fare la doccia nel bagno al terzo piano. Aveva smesso di usare quelle confortevoli di Serpeverde, perché detestava le prese in giro di Pansy Parkinson sul grasso che appesantiva il suo piccolo corpo tondeggiante.
L’unico rischio, in quel frangente, oltre alla scomodità di doversi portare l’occorrente per lavarsi per ben tre piani di scale, era quello di incontrare Pix che si divertiva a lanciarle uova marce appena finita la doccia,costringendola a ripetere il tutto, daccapo.
Quella sera, dopo una faticosa giornata passata in biblioteca a fare da volontaria per Madame Pince, nella catalogazione dei libri restituiti dagli studenti, Asteria aveva deciso di godersi una doccia in santa pace, con l’unica compagnia della ben nota Mirtilla Malcontenta.
La ragazza preferiva di gran lunga chiacchierare con fantasmi di Hogwarts, se si escludevano i suoi pochi amici. Iniziò a svestirsi, ripiegando accuratamente gli abiti su un piccolo Water, trasfigurato in comodino per l’occasione. Aprì l’unica doccia funzionante e iniziò a insaponarsi, lanciando occhiate preoccupate al soffitto, quell’ oggi non aveva proprio voglia di doversi scontrare con Pix.
“Asteria ciao, che aspetto orribile che hai…” Squittì Mirtilla,fissandola attraverso le argentee lenti dei suoi occhiali spessi.
“Oh, Mirtilla, ho dovuto catalogare tipo cinquecento libri e gestire il registro di archiviazione. Quanto mai mi sono offerta volontaria perla biblioteca!” Ringhiò la strega, massaggiandosi violentemente la cute della testa, frizionando i capelli con lo shampoo come se volesse incidere con le unghie la calotta cranica.
“Pix è passato di qua prima, e mi ha lanciato dello sterco di Ippogrifo, non lo trovi così mortalmente ingiusto? Tu sei una Negromante,potresti fargliela pagare!” Esclamò Mirtilla, con cipiglio fiero e aria vendicativa.
“No, abbiamo potere solo su ciò che è morto. Possiamo comunicare con i defunti e leggere il futuro attraverso di essi, creare zombi e al più, schiavizzare qualche vampiro con il nostro sangue. Con i Poltergeist non c’è nulla da fare, sono pura energia. Maledetta, incontrollabile efastidiosissima forza energetica, senza traccia di ectoplasma!”
Asteria avrebbe voluto avere un po’ di potere su Pix, almeno non l’avrebbe vessata di continuo: due giorni prima l’aveva fatta scivolare suun mucchietto di guano di pipistrello in sala grande, urlando: “ Arriva Hysteria Greengrass! La sorella balena di Daphne”. Per poi farla cadere a faccia in giù ai piedi di Malfoy, piegato in due dalle risate.
Mirtilla sbuffò, sedendosi a mezz’aria, stuzzicandosi un grosso brufolo sul mento, che non voleva decidersi di esplodere.
“Potete portare le persone in vita?” Domandò incuriositaMirtilla
“No”. Rispose asciutta, Asteria.
“Potete uccidere la gente con lo sguardo?”
“No”.
“Allora siete in grado di comandare la Morte!” Concluse lei,ma Asteria scosse il capo di nuovo.
“È il contrario Mirtilla, è lei a comandare noi”. Le spiegò la strega, con gli occhi che le brillavano di febbrile eccitazione, facendole un sorriso strano.
“Quindi il vostro potere è completamente inutile!” Gracchiò il fantasma, ululando dalla delusione.
Asteria chiuse l’acqua della doccia, fissando la sagoma argentea, perplessa.
“Oh, beh, non l’avevo mai vista così. Quando è morto il mio gatto preferito me lo sono trovato zombi ai piedi del letto. Ero così felice che l’ho abbracciato, non accorgendomi che era pieno di vermi. Credo che tu abbia ragione, Mirtilla”.
Così dicendo, si asciugò, salutò il fantasma e si diresse verso le scale, sperando di non beccarsi qualcosa di marcio e putrescente da parte dell’odiato Poltergeist.
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